La storia della medicina inizia col trattamento dei nostri avi di riconoscere e curare il sintomo dolore, che nel corso dei secoli ha rappresentato la più grande sofferenza per il genere umano.

Le moderne tecnologie nell’ultimo decennio hanno portato ad una svolta radicale nel controllo dei sintomi, su ciò coadiuvati anche dai progressi della terapia farmacologica. L’utilizzo di onde elettromagnetiche ha permesso di raggiungere e curare il problema direttamente all’interno della cellula, mentre le vecchie terapie elettriche agivano a livello macro-cellulare ed organico.

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Diatermia ad elevata frequenza Pronexibus (PNB)

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Rappresenta l’evoluzione con notevole potenziamento della tecnologia tecar il cui limite è rappresentato dalle basse frequenze di utilizzo ( fino a 1 MHZ) mentre le nuove tecnologie ha permesso di superare i limiti termici della ipertermia permettendo digiungere a frequenze fino 8 MHZche permettono di affrontare problemi tissutali anche a livelli più profondi (anca-ginocchio-spalla-masse muscolari importanti).

L’efficacia della terapia è basata sulla stimolazione endo ed eso-cellulare determinate dalle onde ad elevate frequenza che determinano la “ricarica” delle membrane cellulari con riattivazione dei meccanismi di recupero e riorganizzazione infrangendo barriere che con la terapia elettrica o con basse frequenze non erano possibilmente raggiungibile. La diatermia determina nei tessuti la produzione di calore endogeno a differenza della laser terapia che trasmette calore esogeno.

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Laser ad elevata energia e frequenza variabile

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La laser terapia da 30 anni ha mostrato una continua e costante evoluzione. Si tratta di onde elettromagnetiche che agiscono eccitando le cellule tissutali trasformando energia che determina effetto termico da quale le cellule traggono linfa vitale. Il limite della laser terapia era rappresentato dall’effetto termico a livello cutaneo per cui non si poteva utilizzare potenze più elevate necessarie per azioni in profondità.

Le più moderne tecnologie laser permottono di ottenere risultati terapeutici con energie più contenute ma lavorando sulle frequenze di emissioni (0-10.000 HZ) passando da un effetto prevalentemente antinfiammatorio ad un effetto antalgico.